Diventa una persona sulla quale gli altri possano contare !
(Ottobre 1969. Ad una sessione di studio per maestri)
Il simbolo dello Shorinji Kempo, il manji, è una figura che rappresenta l’armonia di cielo e terra, yin e yang, connessioni verticali ed orizzontali. Dato che il nostro simbolo indica queste cose, i nostri rapporti non possono essere solo “verticali”: ci sono quelli sopra di noi, noi in mezzo e altri sotto. Con relazioni “orizzontali” la cosa buona è che si sta nel mezzo, con altri a fianco. Quando rapporti così si diffondono, tali connessioni si espandono all’infinito in tutte le direzioni.
La gente tende a guardare solo in su o in giù, rifiutando così un sacco di cose. Mentre il nipote tenta di vivere una propria vita, il nonno tenta di fargli fare come gli è stato insegnato, ma ciò è impossibile. Nemmeno i figli fanno proprio tutto ciò che viene loro detto. Pensare di riunire figli di altri e dopo sei mesi o tre anni di insegnamento dello Shorinji Kempo aspettarsi che facciano ciò che diciamo, è chiedere veramente troppo
Nemmeno io ho mai chiesto una cosa del genere a voi. A voi è capitato di essere d’accordo con la mia politica e mi avete seguito, il che è una bella cosa, ma se io vi ordinassi quando dovete girare a destra o a sinistra, allora non sarebbe più bello. I maestri di Shorinji Kempo devono avere questo modo di vedere le cose. Quel che vogliamo non è gente che faccia ciò che gli si dice, ma piuttosto gente che sappia ascoltare gli altri.
E’ questione di diventare una persona che gli altri vogliano ascoltare.
(Ottobre 1969. Discorso all’ Hombu Busen)
La costruzione del dojo sta procedendo liscia verso la fine. Anche solo per fare una cosa così, dovete sapere trattare con le persone, il che significa trovare i loro tsubo (punti di pressione) per far sì che facciano il loro lavoro.
Proprio poco tempo fa, stavano mettendo dei pali nelle fondamenta, ma la costruzione è su una montagna. Perciò se se le cose non vengono fatte alla perfezione, i pali vanno fuori posto e si rompono. Chi lavora senza una supervisione passa al palo successivo lasciando quello rotto dove si trova. Ma il capocantiere pratica Shorinji Kempo. Perciò disse: “Volete costruire un dojo, no? Io me ne voglio prendere cura!” E quando si ruppe un palo, ce ne trovammo un secondo piazzato a fianco.
Non gli avevo mai chiesto di far questo per me, ma anche senza nessuna mia richiesta, lui voleva essere d’aiuto. Quei personali sentimenti irrazionali, come il voler fare qualcosa per qualcuno, vi aiutano; quei sentimenti sono capaci di portare molto peso.
Posso dirvi con orgoglio che, sebbene qui abbiamo fatto tantissimo lavoro, non abbiamo mai forzato le cose. Ciascuno ha dato del suo, e dato che tutti eravamo felici del lavoro, siamo riusciti a costruire qualcosa. Che ne pensate dell’aver costruito quel che vi vedete intorno? Facendo questo, troverete la vostra vita veramente cambiata. Come minimo, non pensate di diventare persone per cui la vostra famiglia, genitori, fratelli e sorelle, dicono: “Mi piacerebbe proprio far qualcosa per lui”. Non gradireste essere una persona di cui si fidano?