Decidete perché camminare e dove andare
(Febbraio 1975. Al seminario per l’istituzione di un Branch.)
E’ un fatto vero sia per le mele che per i mandarini: il frutto che incomincia ad andare a male è uno. Dopo di lui ne marciscono altri, cominciando coi più vicini al primo. E’ come un’infezione, o un cancro. Quello che tutti voi dovete fare è evitare di essere quella prima mela o mandarino! E la ragione non è che fare così vi porta denaro o prestigio: questo pensiero sarebbe già marcio nell’intimo.La strada che io vi raccomando di seguire, l’ho seguita e provata personalmente.
Tornato in patria dopo la guerra privo di tutto, ho lavorato per costruire un Dojo, poi ho comprato l’attrezzatura necessaria. Non ho avuto decine di studenti che venivano da me, all’inizio. Ho iniziato con uno o due. Per diversi anni si trattò di un investimento.
Messo in termini brutali, si trattava di accettare delle perdite . Ma non è una perdita. Mi è piaciuto farlo. Ecco perché ho potuto farlo con tutto il cuore. Se io avessi rallentato perché avevo solo pochi allievi, si sarebbe creato qualcosa di diverso da quel che di fatto si è creato.
Ho usato continuamente l’espressione “ritorno alle origini” e tutti voi dovreste aver chiare ormai le motivazioni che avevo nell’iniziare lo Shorinji Kempo.
Ricostruendo tè stesso, ricostruisci la società. Anche tu divieni felice, ma ciò è completato dal nostro desiderare che anche gli altri siano felici. Per far ciò, qualcuno deve aprire la strada: lo Shorinji Kempo è nato come un tentativo di formare persone che avrebbero aperto quella strada, in una parola, dei leader. Non desidero affatto mettere insieme un’accozzaglia di piccole persone insulse. L’ho detto fin dall’inizio. E’ lo stesso per tutti voi. Se ritenete che tutto ciò sia solo a vostro beneficio, per il vostro profitto, state mortalmente sbagliando.
Per me le cose vanno meglio, ma voglio farle andare meglio anche agli altri.
A questo scopo, ho bisogno di uno mezzo di trasporto capiente: avere a bordo cinque persone è meglio che averne una e mi aspetto che averne cento sia ancora meglio che averne cinque. Per guidare un mezzo così pesante, devono verificarsi molte condizioni. Non si può subito dall’inizio saltare a questo punto, bisogna assicurarsi di saper guidare la gente e metterci tutto l’impegno ad andare avanti.
Porsi domande teoriche sul fatto di riuscire o no, non conta nulla! E’ pensandola così che io sono arrivato a questo punto.
Quando un uomo fa diecimila passi, può camminare in tondo o avviarsi verso Tokio. Perché sto camminando e verso dove? Questi aspetti vanno decisi chiaramente fin dall’inizio.
A questo punto tutti voi avete un’idea chiara sulla vostra direzione, giusto? Però se raggiungete un luogo dove la strada è in riparazione, o è addirittura crollata, correte un lato. Capite quel che vi dico? L’obiettivo iniziale è chiaro, ma c’è il pericolo di cambiarlo per la via.
In definitiva, dobbiamo mantenere lo spirito del principiante. Dobbiamo riflettere continuamente sulle motivazioni delle nostre azioni.