I veri insegnanti dovrebbero insegnare ai loro studenti in prima persona
(Agosto 1979. Seminario di tutti gli insegnanti del Giappone)
Il desiderio universale di diventare più forti, o almeno di non rendersi ridicoli davanti agli altri, non fa parte della nostra ragione, ma del nostro istinto. Lo Shorinji Kempo è la più alta forma di autodifesa ed ha in sé qualcosa che non si trova in altre arti marziali. E’ costituito in modo che chiunque lo provi può praticarlo. Tutti voi che ora mi state ascoltando eravate attratti da questa particolarità all’inizio, poi avete continuato.
All’origine del programma di apprendimento sta il modo con cui gestiamo il desiderio di divenire più forti. Se praticate secondo il programma ufficiale, dovreste essere in grado di raggiungere almeno il livello di Shodan. Una volta Shodan, vi si apre la strada per diventare Secondo Dan. E’ come nella scuola, dove non potete andare all’università senza prima diplomarvi alle scuole superiori. Ad un certo momento vi guardate indietro e sono passati tre anni, o dieci anni. Non vi è capitato?
Insegnare agli allievi in modo che i loro desideri siano soddisfatti e far loro scoprire da sé stessi quale grande forza viene dalla disciplina – questo renderà entusiasti i vostri allievi.
Questo tipo di educazione può venire solo dal vostro diretto concreto coinvolgimento.
Delegare ai vostri allievi più anziani non è abbastanza. Quando tornerete a casa da questo seminario, quelli di voi che sono responsabili di un centro di addestramento dovrebbero portare i loro nuovi allievi almeno al Terzo Kyu.
E’ in questo ambiente che un vero affetto – forse sarebbe meglio chiamarlo amore – tra allievi ed insegnanti metterà le sue radici e crescerà. Questo legame è il risultato di un’interazione faccia a faccia, praticamente prendendo gli allievi per mano e insegnando loro.
Forse la mancanza di questo tipo di interazione ha creato una barriera fra voi e i vostri allievi. Potrebbero persino essere arrivati ad odiarvi o a disprezzarvi.
L’eccellenza dello Shorinji Kempoè il prodotto del modo in cui noi costruiamo la nostra fiducia negli altri e portiamo i nostri compagni ad avere la stessa fiducia in noi.
L’allenamento avviene ad un livello un poco superiore a quello proprio dell’allievo: ad un Terzo Kyu contrapponiamo un livello di Secondo o Primo Kyu nella pratica. Questo è ciò che ho sempre continuato a fare.
Sono stato definito un genio. Ma io non sento nessun bisogno di ciondolare in giro con queste qualità folkloristiche. Non è comunque proprio perché ho agito così che lo Shorinji Kempo ha continuato ad esistere in questi ultimi trent’anni?
Tradizionalmente i maestri di arti marziali in Giappone si mettono su un piedistallo, sottolineando quanto sono forti, quanto sono importanti e che gran differenza c’è tra loro ed i loro allievi. Se i loro allievi li raggiungessero, la loro posizione sarebbe in pericolo. Ecco perché si mettono su un piedistallo come se fossero in una posizione irraggiungibile.
Ci sono dei pazzi che hanno problemi coi propri allievi e si lamentano in un angolo di come sono stati traditi. Ma prima di lamentarsi, penso che dovrebbero esaminare quanta è la loro responsabilità nel problema.